Un patrimonio di conoscenze dimenticato e che si rischia di perdere se non ci sono persone in grado di tramandare questi saperi.
Dionisa De Santis, studiosa della flora e della vegetazione, esperta in erboristeria e fitoterapia, appassionata di piante rare, officinali ed alimentari del Parco Nazionale del Cilento, ha scritto più di un libro sull’argomento.
Un patrimonio di conoscenze dimenticato e che si rischia di perdere se non ci sono persone in grado di tramandare questi saperi. Piante officinali, un tempo conosciute da molti, dai poteri terapeutici delle quali non c’è quasi più memoria e che oggi fanno la loro bella mostra in erboristerie o in farmacia. Estratti, pomate, tisane, che un tempo si preparavano, oggi restano appannaggio di pochi eletti, sia fra i conoscitori che fra gli estimatori.
“È mia convinzione – ha spiegato l’esperta – che una problematica globale, come la difesa della biodiversità, debba partire dal livello micro, dal locale. Una graduale riscoperta, rivalutazione e riappropriazione di valori, gusti, sapori, colori, culture”. De Santis da appassionata, ha passato in rassegna le piante rare, quelle officinali ed alimentari presenti nell’area del Cilento.
Questo territorio del salernitano conserva un’autentica “banca vivente”, oltre 2000 specie di piante vascolari, un terzo di tutte quelle presenti nella flora italiana, ma ancora poco conosciuto. Per questo è necessario ancor di più operare per la conservazione di questo importante patrimonio genetico.
Link:
Il libro: Piante spontanee alimentari nel Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano
https://issuu.com/cittadelparco/docs/lepiantealimentaridelcilento