di GIANNI MENICHETTI*
Il racconto di *Gianni Menichetti, custode morale e materiale dell’oasi protetta della Costiera amalfitana che da più di quarant’anni vive qui a contatto con la natura e i suoi unici “abitanti”.
Una vita intera non basta per conoscere una rara e misteriosa creatura che appartiene alla natura selvaggia. Ancora una volta sto parlando dell’anfibio del mio cuore, la Salamandrina terdigitata. Dopo quattro decenni ho visto la prima salamandrina “bambina” appena uscita dall’acqua perfettamente metamorfosata, pronta a nascondersi nella terra. Ciò avviene in breve tempo e credo sempre verso il crepuscolo.
L’anno scorso ho visto una di queste creature come un’ombra fugace nascondersi nella terra, tra felci e foglie secche, ma non ho avuto la possibilità di osservarla, a causa dell’oscurità.
Ho tenuto per alcuni attimi la creaturina nel palmo della mano, una perfetta miniatura della salamandrina adulta.
Scivolando dalle mie dita, è caduta nella stessa acqua dove ha passato circa cinque mesi allo stato larvale, ma immediatamente ne è uscita come se tale elemento più non le appartenesse. Infatti, sole le femmine adulte ritornano in acqua per deporre le uova. Più so e più so di non sapere.
Ho letto in qualche autorevole testo che l’uscita delle larve dall’acqua avviene a metà estate, o comunque alla fine di essa. Non è sempre così, poiché in questo caso ciò è avvenuto nei primi giorni di novembre, e mentre scrivo, alla fine della terza settimana, posso ancora vedere un paio di larve non ancora metamorfosate. E’ forse a causa dei recenti mutamenti del clima?
P.S. La rara, se non unica foto è di Joanna Pallaris