Nell’Alto Casertano un presidio di Biodiversità

Un presidio di Biodiversità: ecco il progetto di Slow Food Campania e Fondazione Slow Food che vedrà nell’area dell’Alto Casertano realizzare un “nucleo scientifico” che avrà il compito di studiare ed individuare le colture e gli allevamenti tradizionali a rischio di estinzione.

Il logo di Slow Food

Il logo di Slow Food

Questo progetto viene sostenuto dal Gal Alto Casertano utilizzando i fondi della Misura 412 del Piano di Sviluppo Locale (PSL) Alto Casertano “Giardino di Terra di Lavoro”.
Così ha commentato Ercole de Cesare, Presidente del GAL Alto Casertano: “Con la stipula della Convenzione tra Fondazione Slow Food per la Biodiversità, Slow Food Campania e GAL Alto Casertano si aggiunge un ulteriore tassello nel percorso di costruzione di una immagine condivisa e sostenibile dell’Alto Casertano. Il progetto proposto da Slow Food ci consentirà infatti di porre le premesse per il recupero della biodiversità locale e la diffusione nel territorio di tecniche di produzione agricola ed agroalimentare rispettose dell’ambiente”.
Collaboreranno al progetto le Condotte Slow Food Matese, Volturno e Massico e Roccamonfina, la Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus e i tecnici individuati dal coordinamento regionale Slow Food Campania. L’intervento proposto da Slow Food pone l’accento sulla diffusione agli imprenditori agricoli di informazioni che dovranno rafforzare le competenze necessarie a cogliere le opportunità di diversificare le attività di impresa nel senso della valorizzazione delle biodiversità. Il progetto proposto intende attuare un’azione che vede al suo centro la salvaguardia e il sostegno della “famiglia agricola” all’interno del territorio, adoperandosi per qualificarne e aggiornarne le competenze.

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