Il Monviso è stato formalmente riconosciuto come nuova riserva della biosfera nazionale e transfrontaliera nel programma Unesco “Mab – Man and Biosphere”.
Il riconoscimento è stato assegnato a Parigi, nel corso della 25a Sessione di incontro del consiglio internazionale di coordinamento (ICC) del programma MaB dell’Unesco. L’area del Monviso entra così nel “gotha” della rete mondiale delle riserve delle biosfera, che conta 621 biosfere, di cui 12 transfontraliere, in 117 paesi in tutto il mondo. L’Italia da oltre otto anni non entrava nella lista dei MaB, e quella del Monviso rappresenta la prima candidatura nazionale di carattere transfrontaliero. La designazione a Riserva Transfrontaliera, è condizionata alla sottoscrizione dell’accordo di cooperazione tra lo Stato italiano e quello francese, che dovrà essere presentato dai Ministeri di competenza, entro il novembre 2013. Per il Monviso, l’area interessata dall’iniziativa è formata dal parco regionale del Po cuneese (core area) e dalle relative aree contigue, promotori della candidatura, dal sito SIC/ZPS “Gruppo del Monviso e bosco dell’Aleve’” e da altri 88 Comuni coinvolti nel Piano Integrato Transfrontaliero “PIT Monviso”. Analogo processo è stato avviato, sul versante francese, dal Parc naturel regional du Queyras. La candidatura è stata sostenuta dalla Regione Piemonte, con la sottoscrizione del relativo Dossier, ed è stata ufficialmente presentata lo scorso settembre 2012. «Il riconoscimento ottenuto – ha affermato Gian Luca Vignale, assessore regionale ai Parchi e alle aree protette – è la migliore risposta al grande impegno profuso dal sistema delle Aree protette regionali e da tutte le amministrazioni coinvolte per l’implementazione di un progetto carico di significato e finalizzato ad orientare la gestione degli ecosistemi naturali, promuovendo la compatibilità tra uomo e habitat naturale. L’augurio è che ora il Governo Francese e quello Italiano sottoscrivano l’accordo di cooperazione richiesto dall’Unesco per completare il riconoscimento del Monviso a Riserva transfrontaliera, oltre che nazionale, della Biosfera». «La sinergia tra il Parco del Po Cuneese, il Ministero dell’Ambiente e il Comitato MaB Italia in corso dal 2012 è stata fondamentale. Solamente grazie a questo lavoro comune si è potuti arrivare ad un risultato così significativo», ha commentato Silvano Dovetta, Presidente del Parco del Po cuneese.
«Insieme al Parc naturel régional du Queyras abbiamo portato a termine, nell’ambito del programma comunitario Alcotra 2007-2013» – ha spiegato il presidente Dovetta – «un insieme di progetti che ha consentito di investire, nell’arco di tre anni, più di 10 milioni di euro sul territorio transfrontaliero, con la partecipazione di 26 partner italiani e francesi.I progetti hanno spaziato dalla valorizzazione della biodiversità, all’incentivazione del turismo sostenibile ed in particolare del cicloturismo, dal rafforzamento dell’identità socio-culturale del territorio alla promozione dell’artigianato locale e dei prodotti tipici. Uno degli esiti più significativi e stimolanti per il futuro è la candidatura del territorio del Piano Integrato Transfronaliero. L’auspicato riconoscimento farebbe di un territorio di oltre 400.000 ettari (88 Comuni di parte italiana e 22 di parte francese) la prima riserva della biosfera transfrontaliera riconosciuta in Italia (la tredicesima nel mondo)».
Attualmente sono 9 le aree Mab in Italia: la Selva di Collemeluccio in Molise, il Circeo, Miramare a Trieste, il Parco del Cilento, Somma Vesuvio, la Valle del Ticino, il Parco dell’arcipelago toscano e la Selva Pisana e Monviso. Per il 2013-2014 sono attese nuove candidature (Siracusa, il Delta del Po, la Costiera amalfitana, la Sila, Trento) che, se approvate, andranno ad ampliare la rete italiana dei territori riconosciuti dall’Unesco.