I cambiamenti climatici e rifugiati ambientali nella Settimana Unesco Educazione alla Sostenibilità

IL CAMBIAMENTO CHE STA GIÀ AVVENENDO

L’UNESCO in Italia ha organizzato (la terza settimana di novembre) il tema che riguarda la migrazione e i cambiamenti climatici, una settimana dopo la COP23 a Bonn, la conferenza dell’ ONU sul clima.

La Costiera Amalfitana, Maiori

Alcuni anni fa, il discorso del clima ha ricevuto una componente nuova: la migrazione dovuta ai cambiamenti climatici.

IMPATTI DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO

Il cambiamento climatico può influenzare la migrazione di gruppi di persone attraverso alcuni eventi. Ci sono gli eventi estremi (eventi di tempeste, siccità, alluvioni, etc.), che hanno grandi effetti distruttivi sull’ambito. C’è l’aumento di temperatura e il cambiamento delle precipitazioni più lente, che portano a cambiamenti per l’agricoltura, la sicurezza, la disponibilità di cibo e acqua e c’è anche l’aumento del mare che porta ad alcune zone basse vicino le costiere.

“CLIMA RIFUGIATI”

Qua si entra già in un discorso molto complesso di cui ormai poco è conosciuto con sicurezza. Il cambiamento climatico avrà un’influenza su movimenti migranti, però è molto difficile dire in che modo. C’è evidenza che eventi estremi dall’improvviso portano ad una migrazione veloce attraverso distanze corte; il cambiamento climatico più lento e duraturo però porta ad una migrazione più lenta, ma anche di più persone attraverso distanze più lunghe.

Patrick Sackdapolrak dell’Università di Vienna  parla anche sul potenziale che porta la migrazione e sugli incentivi di gestirla con cura. Trasporta conoscenze dai migranti alle società nuove, ma anche dagli ambiti nuovi attraverso i migranti e le loro rete sociali ai paesi di origine. Sottolinea anche che i fattori sono diversi: è raramente possibile isolare una ragione individuale al fattore clima come causa della migrazione.

Andando dalla migrazione alla fuga, il termine  “rifugiati climatici” però ufficialmente non esiste, perché il cambiamento climatico o catastrofe ambientali non rappresentano un diritto ad avere asilo secondo la convenzione sui diritti umani. Cioè, non sarà possibile trovare asilo a causa del cambiamento climatico o della distruzione ambientale.

PRESERVARE LA BIODIVERSITA’

Evitando che il cambiamento climatico diminuisca sempre più i luoghi dove poter vivere, serve che proteggiamo i territori, anche adottandoci ai possibili cambiamenti, cioè preservando il suolo e il terreno. Preservare la biodiversità, proteggere i boschi e aumentare la loro capacità di rinnovamento e adottandoci nei mezzi all’agricoltura e alla sorte.

Dall’altro serve che riduciamo anche il nostro impatto dovuto all’uso del carbone. Significa usare meno energie e materiali al primo posto. Ridurre, riusare e riciclare, con materiali ma anche con l’energia. Produrre prodotti più resistenti e in un design più intelligente, che si può adattare regolarmente senza buttarlo via immediatamente. Servirà molto impegno di più.

di Cornelia Kramsall * studente della gestione ambientale all’University of Natural Resources and Life Science Vienna. www.twitter.com/cornelia_krs

“passionate about projects and ideas to enjoy life while greening the world – let’s keep spreading the word”

 

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