Una iniziativa nata nel 2008 per ricordare che le discariche illegali continuano ad aumentare.
L’Albero Vagabondo è una iniziativa nata nel 2008 per ricordare che le discariche illegali continuano ad aumentare e, nel caso dei Monti Picentini – la cui conformazione calcarea richiederebbe maggiore attenzione – si depositano sul più importante bacino idrico del mezzogiorno. Milioni di persone distribuite tra Puglia, Campania e Basilicata usano le riserve d’acqua dei Picentini cui attingono importanti acquedotti meridionali tra cui l’ARIN, l’Alto Calore, l’Acquedotto Pugliese. L’Associazione culturale L’albero Vagabondo vuole sottolineare così l’importanza di azioni di controllo, tutela e bonifica del territorio montano, non solo irpino e campano.
Questa volta sono però i più piccoli ad “insegnare” ai grandi il rispetto per l’ambiente, attraverso i disegni e le favole che inviano a www.alberovagabondo.it. E dopo aver letto la Favola dello Spirito del Re Albero – che si è trasformato in una scultura, creata da Giovanni Spiniello, alta quattro metri e composta dei rifiuti abbandonati – aspettano di fare insieme una grande Festa del Colore e un grande girotondo, intorno all’Albero Vagabondo. Ogni bambino avrà per sé un pennello, una tavoletta di pioppo e quattro colori: bianco, giallo, blu e rosso, del nero non ce n’è bisogno. Ai bambini l’Albero Vagabondo chiede di disegnare sulle tavolette di pioppo e di fare una grande T di Terra con gli striscioni per installarli sui rifiuti e ricordare ai grandi di non buttare il loro futuro.
L’Albero Vagabondo, il Guardiano della Montagna è una iniziativa ideata, progettata e realizzata dall’Associazione culturale Giovanni Spiniello (AGS) fino al 2013, anno in cui viene costituita l’Associazione culturale L’albero Vagabondo.