Quest’anno l’artista Gianni Menichetti, custode morale (e fisico) dell’oasi naturale di Positano, ha come sempre osservato da vicino l’ovodeposizione di queste “misteriose creature”, simbolo della biodiversità dell’intera area. E ha contato ben 350 uova…
Queste straordinarie immagini, riprese da Joanna Pallaris, sono il ritratto dell’ultima salamandrina che è venuta a deporre le uova a due passi dal luogo dove vivo, il 7 maggio di quest’anno.
La prima Salamandrina terdigitata dell’anno l’ho osservata nella parte alta del Vallone Porto il 25 febbraio. La prima nelle mie immediate vicinanze il 19 marzo, seppure le prime uova sono state deposte dal 30 marzo in poi. Si sono succedute diverse femmine (forse nove o dieci) alcune delle quali sono rimaste fino a tre-quattro giorni.
Il 18 aprile ho contato qualcosa come 350 uova, un vero primato. Il calendario di queste misteriosissime, affascinanti creature, per me davvero sacre, rimane puntuale negli anni recenti, mentre il periodo di ovodeposizione degli altri anfibi, come la Rana italica e il Bufo Bufo, è stato anticipato o prolungato.
Nel caso della Rana italica è iniziato alla fine di novembre dell’anno passato; in quello del Bufo Bufo a metà gennaio dell’anno corrente. Ambedue sono durati fino ad aprile. A metà giugno l’esodo dei girini metamorfosati di rane e rospi è quasi terminato. Le larve della Salamandrina rimarranno in acqua fino a metà estate e, con poche eccezioni, comunque prima della fine. Dopo la metamorfosi si nasconderanno nella terra.
(Gianni Menichetti, ‘Il Porto’, Positano)